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Le avventure di Bob

Non capisco davvero come facciano tutti a vivere tranquilli senza le mie stesse preoccupazioni con queste precauzioni cosi scarse, dice mia madre sfrecciando tra i tornanti per uscire dal parcheggio.
Ad esempio, se ci fosse un incendio e io dovessi uscire di fretta da questo parcheggio, come farei?
Mamma, come fa a scoppiare un incendio cosi tremendo che devi uscire di corsa nel tempo che ci metti ad entrare in macchina? Al massimo non entri in macchina e scappi a piedi.
Mmmm (solito verso che fa quando si accorge di aver detto una cazzata). Sul serio mamma, che preoccupazioni hai? Ci credo che la gente non si preoccupa come te.
Mah si insomma! Metti che arrivano gli space aliens e devo scappare! Sto dicendo che questo parcheggio e` fatto male e basta!
Cazzooo gli space aliens, ma come fanno gli americani a vivere cosi tranquilli?!

6 ore e passa di viaggio dal New Mexico a Denver dove mi aspetta il volo finale, spero l’ultimo per un po` di tempo. Bob sta comodo con un intero sedile di dietro tutto per se; io e mia madre parliamo d’India, di uomini, di amici etc…
Areoporto: 2 valigie sul carrello, una in mano e Bob nell’altro braccio. Uso una delle sue corna per schiacciare il bottone dell’ascensore.
Arriviamo al check in, c’e` qualche chilo di troppo che ci tocca pagare.
Tiro fuori Bob dal cestino del carrello, abbracciandolo quasi mi rivolgo alla tipa del check in: ho una testa di mucca, cosa devo fare?
Arriccia le labbra e poi le sopracciglia, cazzo non si ricorda piu` il capitolo nel regolamento su teschi e vari oggetti cornuti.
Aspetta, vado dal mio superiore e chiedo, abbiamo norme specifiche sul trasporto di queste cose.
Ma come, e` Bob! Non puo` non portarselo dietro! Esclama mia madre scherzosamente (se solo avessi 5 anni e l’avessi travestito da orsacchiotto…).
Qualche minuto di attesa, tengo Bob stretto tra le mie braccia.
La tizia torna e ci da le cattive notizie, Bob (non lo chiama per nome la stronza) non puo` essere portato sull’aereo. Le cattive notizie pero` sono le seguenti: e` considerato un’arma.
In tutto il corridoio rimbombano le risate stridule di mia madre, Bob e` considerato un’arma!!! Hahaha adesso infilzi qualcuno con un corno, Hahaha!
Le opzioni sono due: pagare 75 dollari, avvolgerlo accuratamente in modo da rendere inusabili le corna e considerarlo bagaglio oppure lasciarlo qui.
Purtroppo non siamo correttamente fornite per avvolgerlo, Bob resta in Colorado.
Faccio giurare a mia madre che lo inviera` il prima possibile, bene avvolto e protetto per posta prioritaria.
Cosi rimango sola con un bagaglio a mano, mia madre prende Bob sottobraccio e mi accompagna al security check.
Morale della favola, mia madre si preoccupa tanto, ma alla fine la terrorista con un’arma sotto braccio nell’aereoporto e` lei.

Bob

Il mio primo acquisto per la casa che non ho ancora: un teschio di mucca.
Sara` l’influenza indiana, o forse i paesaggi da film western del Colorado e del New Mexico; comunque ho deciso che un must per la mia futura stanza e` un teschio di mucca cornuta.
Dopo un giorno di disperate ricerche e litigi sui prezzi, ho trovato il teschio che fa per me. Immediatamente battezzato BOB, sara` compagno d’avventure e trasferimenti da qui in poi. Vediamo se me lo lasciano portare sull’aereo per Austin come bagaglio a mano…

I'll see you soon

Non si puo` capire completamente lo stato di una persona finche` non si e` nei suoi panni o, in questo caso, nel suo reggiseno.
Non ho mai compreso pienamente le sensazioni che si provano quando a camminarti incontro e` il seno prima della persona a cui appartiene;
lo shock di cui si e` vittima nel vedere due tette grosse ma cosi grosse che non possono essere vere!
Non credevo che due cose semplici come un paio di tette potessero scombussolare a tali livelli la psiche di una persona, eppure e` successo.
L’esperienza e` stata talmente sconvolgente che per un attimo mi sono dimenticata che avevo appena cenato con una ragazza conosciuta in India che,
ironia della sorte, vive qui vicino come scopri` mia madre mentre faceva la spesa e se la trovo` come cassiera (le coincidenze mi fanno impazzire).
Finalmente conoscerai la mia roommate! -esclama mia madre in macchina, cambiando successivamente tono per avvisarmi:
non spaventarti. Noterai che le sue breasts sono abbastanza sproporzionate rispetto al resto del corpo.
Mi aveva gia` accennato del miracolo chirurgico di Cat, ma non avevo dato molto peso all’informazione. Dopo 3 stagioni di Nip/Tuck il silicone e` una realta`
che ho accettato da tempo.
Gira la chiave nella porta, sento abbaiare (ero piu` impaziente di conoscere i dogs che la Cat-HA HA HA).
Nessuno, solo tappeto beige. Hello?
Un urlo stridulo, tanta commozzione ed eccole che arrivano;
rotonde, rimbalzanti, grosse, soffici…
(Cat si presenta abbracciandomi,
in un’esplosione di morbidezza che i lettori possono immaginare se mi hanno vista e pensano alle mie tette piu` le sue,
che equivalgono a due delle mie per ciascuna delle sue).
Ma guardati! Sei ADORABILE
Poi salta di nuovo addosso a mia madre, in punta di piedi perche` e` piu` bassa di me
Biscottino mi sei mancata!
Mi riprendo dal soffice trauma e inizio a studiare il mio piccolo aggressore biondo e abbronzato.
Unghie curate, tenuta casalinga che consiste in pantaloncino corto, magliettina scollata e piedini scalzi sul tappeto beige.
Atteggiamento da VERA american girl 40enne: uso frequente delle parole like, oh my god e cool.
Ci sediamo su uno dei 10 divani in cuoio marrone che ci sono in casa e Cat procede con il racconto del suo viaggio in California per lavoro.
Era li con un gruppo di pazzi! C’era una lavagnetta bianca e hanno giocato a darsi soprannomi; il boss era Pimp Daddy e lei, bhe
(si guarda il seno per una frazione di secondo) ‘non vi dico nemmeno come mi hanno soprannominata!’
Hanno giocato anche a fare gli shot di Tequila alla fragola, lei solo uno pero`. Comunque si e` divertita tanto e i colleghi sono troppo pazzi hi hi hi
(a mia madre) come sta tuo padre? Mia mamma inizia a parlare, non pensano sia cancro, Cat si gira verso di me
e con la voce da castoro di qualche cartone animato raccomanda
NON FUMARE SIGARETTE SIGNORINA! Mi fa l’occhiolino.
Diventa troppo per me, scappo di sopra.
Salendo le scale ammiro la french ai piedi fattami stamattina da una signora vietnamita che insisteva a parlarmi nonostante dovesse
ripetersi almeno 3 volte prima che la capissi.
Gioco ad allineare le 4 paia di scarpe che ho comprato oggi e che non mi servono. Penso a come mi sono abituata a vivere col minimo in India e a come
mi sono riabituata a consumare-spendere-sprecare qui. Mi giustifico con me stessa, e` colpa della noia e della solitudine. Poi conviene spendere in dollari
pittosto che in euro!
Nulla mi giustifica, ora sono triste. Sono triste perche` in fondo voglio gia` bene a Cat nonostante rappresenti tutto cio` che reputo sbagliato.
Poi mi ricordo che le mie sono vere, e sono di nuovo felice.

Le parole sante del massaggiatore muscoloso

Mia madre ha sempre creduto nella buona salute;
non ha mai fumato e beve circa 2 litri d’acqua al giorno, cosa che dona alla sua pelle un aspetto incredibilmente giovane.
Non ricordo nemmeno quant’ero piccola la prima volta che la vidi sdraiata biotta su un tavolo, vittima di un massaggiatore; oppure ricoperta da minuscoli aghi su tutto il corpo.
Non e` sorprendente, dunque, che io stessa abbia iniziato a farmi massaggiare professionalmente in tenera eta`, solitamente in America
dove i prezzi sono piu` ragionevoli e i massaggiatori piu` bravi, dice mia madre.
“Mica male, torni a casa e ti fai fare un massaggio” commenta il massaggiatore mentre monta il tavolo portatile.
Rispondo con ‘la risatina falsa’, troppo scazzata per spiegargli che non vivo ne` vivro` qui (scazzata perche` speravo
arrivasse alla fine dell’episodio di House).
Il ventilatore annega ogni suono esterno, io fisso il tappeto beige mentre lui mescola i miei muscoli del collo
facendoli sembrare gelatina sotto la mia pelle (all’inizio fa male, ma un po` come con la ceretta ti abitui al
dolore).
Fisso i singoli fili del tappeto, immaginandomi di avere la vista a microscopio per poter vedere i germi che ci sono
dentro; poi inizio a ricapitolare la mia giornata prima del massaggio.
Ufficio di mia madre: edifici insulsi e prati verdi e perfetti. La cosa piu` bella erano i fumatori esiliati
in un angolino buio del cortile, scartati dalla societa`. Li ho guardati con compassione, come se fossero animali in gabbia. L’America non accoglie i fumatori.
Dopo scuse su come i prezzi dell’Iphone scenderanno e se ne parlera` dopo, mia madre mi compra un anonimo cellulare nero e mi molla in un centro commerciale con 200 dollari in banconote da 20.
In meno di un’ora sto girando con 4 sacchetti e scarpe nuove ai piedi; tuttavia non mi sto divertendo perche` tutto e`
uguale a sempre: le collezioni, l’interno dei negozi… Tutto identico, di citta` in citta`, stato in stato,
anno in anno.
“Perche` hai il braccio teso?”
Il massaggiatore non e` un gran figo come i lettori potrebbero sperare. Ha le caviglie e i polsi sottili, la faccia
buffa e l’atteggiamento da persone che cerca di far ridere dicendo cose ovvie. La parte piu` figa che ha sono
i braccioni muscolosissimi che nasconde sotto una camicia larga e scrausa; muscoli che non centrano un cazzo
con il resto della sua costituzione, rendendolo ancora piu` buffo.
E` fissato con quelle che definisce domande stupide anche se non lo sono
“Sembrera` una domanda stupida, ti sei mai fatta massaggiare prima d’ora?”
“Domanda stupida: cosa fai di esercizio fisico?”
“Ti sembrera` una domanda stupida ma, hai un orologio?” Allora viene pagato all’ora, quadra perfettamente il suo bisogno di sapere l’ora. Eppure la domanda e` stupida.
“E smolla sto braccio! Mica te lo strappo…” Ha-Ha-Ha
“E` un massaggio dovresti rilassarti, non e` ancora iniziata la scuola” Ha-Ha-Ha
“Finalmente…”
Cambio braccio, la stessa storia. Cerco di giustificarmi, effettivamente non lo faccio apposta! Quando mi solleva il braccio, tenedolo alzato dal polso, immediatamente irrigidisco i muscoli.
“Ancora?” Hi-Hi-Hi
“Sei troppo giovane per essere cosi tesa” *gulp*
“Anche se magari pensi di sapere molto… ma guarda che non e` cosi. Tu credi di sapere, ma non sai. Fidati che sei
ancora troppo giovane”
Lascio andare il braccio, lui riprende a massaggiare e io
mi rilasso.