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I'll see you soon

Non si puo` capire completamente lo stato di una persona finche` non si e` nei suoi panni o, in questo caso, nel suo reggiseno.
Non ho mai compreso pienamente le sensazioni che si provano quando a camminarti incontro e` il seno prima della persona a cui appartiene;
lo shock di cui si e` vittima nel vedere due tette grosse ma cosi grosse che non possono essere vere!
Non credevo che due cose semplici come un paio di tette potessero scombussolare a tali livelli la psiche di una persona, eppure e` successo.
L’esperienza e` stata talmente sconvolgente che per un attimo mi sono dimenticata che avevo appena cenato con una ragazza conosciuta in India che,
ironia della sorte, vive qui vicino come scopri` mia madre mentre faceva la spesa e se la trovo` come cassiera (le coincidenze mi fanno impazzire).
Finalmente conoscerai la mia roommate! -esclama mia madre in macchina, cambiando successivamente tono per avvisarmi:
non spaventarti. Noterai che le sue breasts sono abbastanza sproporzionate rispetto al resto del corpo.
Mi aveva gia` accennato del miracolo chirurgico di Cat, ma non avevo dato molto peso all’informazione. Dopo 3 stagioni di Nip/Tuck il silicone e` una realta`
che ho accettato da tempo.
Gira la chiave nella porta, sento abbaiare (ero piu` impaziente di conoscere i dogs che la Cat-HA HA HA).
Nessuno, solo tappeto beige. Hello?
Un urlo stridulo, tanta commozzione ed eccole che arrivano;
rotonde, rimbalzanti, grosse, soffici…
(Cat si presenta abbracciandomi,
in un’esplosione di morbidezza che i lettori possono immaginare se mi hanno vista e pensano alle mie tette piu` le sue,
che equivalgono a due delle mie per ciascuna delle sue).
Ma guardati! Sei ADORABILE
Poi salta di nuovo addosso a mia madre, in punta di piedi perche` e` piu` bassa di me
Biscottino mi sei mancata!
Mi riprendo dal soffice trauma e inizio a studiare il mio piccolo aggressore biondo e abbronzato.
Unghie curate, tenuta casalinga che consiste in pantaloncino corto, magliettina scollata e piedini scalzi sul tappeto beige.
Atteggiamento da VERA american girl 40enne: uso frequente delle parole like, oh my god e cool.
Ci sediamo su uno dei 10 divani in cuoio marrone che ci sono in casa e Cat procede con il racconto del suo viaggio in California per lavoro.
Era li con un gruppo di pazzi! C’era una lavagnetta bianca e hanno giocato a darsi soprannomi; il boss era Pimp Daddy e lei, bhe
(si guarda il seno per una frazione di secondo) ‘non vi dico nemmeno come mi hanno soprannominata!’
Hanno giocato anche a fare gli shot di Tequila alla fragola, lei solo uno pero`. Comunque si e` divertita tanto e i colleghi sono troppo pazzi hi hi hi
(a mia madre) come sta tuo padre? Mia mamma inizia a parlare, non pensano sia cancro, Cat si gira verso di me
e con la voce da castoro di qualche cartone animato raccomanda
NON FUMARE SIGARETTE SIGNORINA! Mi fa l’occhiolino.
Diventa troppo per me, scappo di sopra.
Salendo le scale ammiro la french ai piedi fattami stamattina da una signora vietnamita che insisteva a parlarmi nonostante dovesse
ripetersi almeno 3 volte prima che la capissi.
Gioco ad allineare le 4 paia di scarpe che ho comprato oggi e che non mi servono. Penso a come mi sono abituata a vivere col minimo in India e a come
mi sono riabituata a consumare-spendere-sprecare qui. Mi giustifico con me stessa, e` colpa della noia e della solitudine. Poi conviene spendere in dollari
pittosto che in euro!
Nulla mi giustifica, ora sono triste. Sono triste perche` in fondo voglio gia` bene a Cat nonostante rappresenti tutto cio` che reputo sbagliato.
Poi mi ricordo che le mie sono vere, e sono di nuovo felice.

Le parole sante del massaggiatore muscoloso

Mia madre ha sempre creduto nella buona salute;
non ha mai fumato e beve circa 2 litri d’acqua al giorno, cosa che dona alla sua pelle un aspetto incredibilmente giovane.
Non ricordo nemmeno quant’ero piccola la prima volta che la vidi sdraiata biotta su un tavolo, vittima di un massaggiatore; oppure ricoperta da minuscoli aghi su tutto il corpo.
Non e` sorprendente, dunque, che io stessa abbia iniziato a farmi massaggiare professionalmente in tenera eta`, solitamente in America
dove i prezzi sono piu` ragionevoli e i massaggiatori piu` bravi, dice mia madre.
“Mica male, torni a casa e ti fai fare un massaggio” commenta il massaggiatore mentre monta il tavolo portatile.
Rispondo con ‘la risatina falsa’, troppo scazzata per spiegargli che non vivo ne` vivro` qui (scazzata perche` speravo
arrivasse alla fine dell’episodio di House).
Il ventilatore annega ogni suono esterno, io fisso il tappeto beige mentre lui mescola i miei muscoli del collo
facendoli sembrare gelatina sotto la mia pelle (all’inizio fa male, ma un po` come con la ceretta ti abitui al
dolore).
Fisso i singoli fili del tappeto, immaginandomi di avere la vista a microscopio per poter vedere i germi che ci sono
dentro; poi inizio a ricapitolare la mia giornata prima del massaggio.
Ufficio di mia madre: edifici insulsi e prati verdi e perfetti. La cosa piu` bella erano i fumatori esiliati
in un angolino buio del cortile, scartati dalla societa`. Li ho guardati con compassione, come se fossero animali in gabbia. L’America non accoglie i fumatori.
Dopo scuse su come i prezzi dell’Iphone scenderanno e se ne parlera` dopo, mia madre mi compra un anonimo cellulare nero e mi molla in un centro commerciale con 200 dollari in banconote da 20.
In meno di un’ora sto girando con 4 sacchetti e scarpe nuove ai piedi; tuttavia non mi sto divertendo perche` tutto e`
uguale a sempre: le collezioni, l’interno dei negozi… Tutto identico, di citta` in citta`, stato in stato,
anno in anno.
“Perche` hai il braccio teso?”
Il massaggiatore non e` un gran figo come i lettori potrebbero sperare. Ha le caviglie e i polsi sottili, la faccia
buffa e l’atteggiamento da persone che cerca di far ridere dicendo cose ovvie. La parte piu` figa che ha sono
i braccioni muscolosissimi che nasconde sotto una camicia larga e scrausa; muscoli che non centrano un cazzo
con il resto della sua costituzione, rendendolo ancora piu` buffo.
E` fissato con quelle che definisce domande stupide anche se non lo sono
“Sembrera` una domanda stupida, ti sei mai fatta massaggiare prima d’ora?”
“Domanda stupida: cosa fai di esercizio fisico?”
“Ti sembrera` una domanda stupida ma, hai un orologio?” Allora viene pagato all’ora, quadra perfettamente il suo bisogno di sapere l’ora. Eppure la domanda e` stupida.
“E smolla sto braccio! Mica te lo strappo…” Ha-Ha-Ha
“E` un massaggio dovresti rilassarti, non e` ancora iniziata la scuola” Ha-Ha-Ha
“Finalmente…”
Cambio braccio, la stessa storia. Cerco di giustificarmi, effettivamente non lo faccio apposta! Quando mi solleva il braccio, tenedolo alzato dal polso, immediatamente irrigidisco i muscoli.
“Ancora?” Hi-Hi-Hi
“Sei troppo giovane per essere cosi tesa” *gulp*
“Anche se magari pensi di sapere molto… ma guarda che non e` cosi. Tu credi di sapere, ma non sai. Fidati che sei
ancora troppo giovane”
Lascio andare il braccio, lui riprende a massaggiare e io
mi rilasso.

"Stai tornando a casa?"

Ci sono domande alle quali rispondo innumerevoli volte per inerzia, senza pensare alla risposta che sto dando.
ultimamente ho detto un sacco di volte le parole Texas, Hindi-Urdu, India, pendici dell’Himalaya.
sta di fatto che quando la donna sedutami di fianco, dopo circa 7 ore di volo, mi ha chiesto se stavo tornando a casa e` scoppiato il panico in me.
mi giro verso mia madre che non ha intenzione di aiutarmi
-E` complicato…lei vive qui, io sto andando in texas per l’universita`
annuisce soddisfatta
-pero` vivo in Italia
alza le sopracciglia, non si aspettava complicazioni
-solo che quest’ultimo anno ho vissuto in India!
la tensione e` rotta dalle risate di mia madre che conferma -e` complicato
Una lunga dormita, un film del cazzo, 50 pagine dell’ultimo libro di Irving e sono all’areoporto di Denver.
molto spazio, colori terreni, molto beige.
sulle pareti gigantografie in bianco e nero di ‘famosi’ Indiani d’America con di fianco incisi su placche di metallo i rispettivi nomi.
decido che il mio preferito e` Arapaho.
affittiamo una macchina che sia abbastanza grande per contenere le 4 valigie ma che non consumi troppo gasolio.
ci fermiamo ad un ristorante con troppe luci e troppe cose attaccate alle pareti e ordiniamo cheeseburger che ci vengono serviti in cestini di plastica. beviamo ghiaccio con un po` d’acqua.
mia madre paga l’affitto ad una tizia che e` via per lavoro fino a domani
i pavimenti della casa sono tutti ricoperti di sofficissimo tappeto beige
tutto e` beige o marrone, forse c’e` un po` di color senape qua e la
tutto e` PulitoPerfettoOrdinato, sembra una casa uscita da Desperate Housewives e il bello e` che io non credevo esistessero davvero posti cosi spaventosamente perfetti!
in cucina c’e` un bancone di marmo enorme, la forma ricorda vagamente quella di un cofano ma fa niente
spero che qualcuno ci abbia scopato sopra perche` a me sembra fatto apposta per quello
ho gia` buttato un po` di cose per terra nella camera dove dormo per sentirmi piu` a mio agio.
non so che ore siano,
domani andro` al centro commerciale mentre mia madre e` al lavoro perche` non conosco nessuno e non c’e` nulla di meglio da fare.

First Weeks in Colorado

I don’t always have the mental energy to write profound thoughts or reach important conclusions, but I know that some of you enjoy keeping up with what I’m doing, so here’s a sort of travelogue about my recent move to the US.

Mar 31 Departed Milan. Enrico drove me to the airport in heavy traffic, from which I concluded that I should never again try to get to Linate during rush hour. Made it with a comfortable margin in the end, but it wasn’t worth the stress.

Transited through Frankfurt and decided never to do that again, either. Security has been relaxed, I suppose – we didn’t go through the full body pat-down I’ve experienced in Frankfurt before, but we did have passport checks at the gate. This is fine when your passport is checked just before you get on the plane, but in this case we were required to be checked before going into a holding area just outside the gate. This area had insufficient chairs and no bathroom, so it got very annoying when the flight was delayed.

The delay was due to severe overbooking (so much for German efficiency…). Lufthansa offered a business class upgrade and 500 euros to anyone who would take a later flight through Chicago. I considered it, but was worried about arriving in Denver around midnight, tired, with lots of baggage, and needing to drive an hour over unfamiliar roads to reach my new home.

The flight, of course, was full to the last seat. My seat neighbor was returning from a business trip to India, and had loved it, so we found plenty to talk about. Plus I watched some decent movies from the wide selection available on the seat-back video screens, and read the latest Montalbano book.

…and didn’t have time to write any more!