La sera mi ritrovo esausta nonostante abbia dormito fino a mezzogiorno; sto rovistando tra fogli e foglietti, libri e libretti. Ne tiro su uno con qualche numero evidenziato, me l’hanno dato oggi in banca quando ho aperto il mio primo conto.
Chiedo a Sesy se devo tenerlo e, dopo aver ascoltato la sua risposta, mi rendo conto che l’apertura del mio primo conto in banca rappresenta l’inizio di molte cose complicate e serie alle quali non sono abituata.
Sesy mi spiega che devo tenere tutti i fogli che mi hanno dato, magari organizzati in una di quelle cartelle da mettere poi in un posto sicuro.
Ci passiamo tutti, e` una fase della vita. Queste sono le complicazioni alle quali dobbiamo adeguarci quando diventiamo adulti; ci sono molti fogli e molti codici da ricordare PER SEMPRE.
Ripenso malinconicamente ai tempi in cui potevo partire per Rishikesh con una mutanda di ricambio, qualche centinaio di rupie e nessuna preoccupazione.
Julia e Dani possono essere considerati amici di famiglia, conosciuti qualche anno fa tramite bizzarri agganci. Non ho voglia di spiegare tutto in dettaglio, in breve mi ospitano a pagamento in casa loro qui ad Austin.
Sto scendendo le scale mobili per ritirare i bagagli, Julia e` gia` li che mi aspetta. Proprio come la ricordavo; altissima, biondissima, buffa texana.
Mi vede, le si legge il sollievo in viso. “Eccola, eccola… dio benedica il suo piccolo cuore” mi abbraccia.
Subito dopo vedo arrivare Dani, suo marito; basso, buffo messicano.
Usciamo con tutti i bagagli (meno Bob), davanti a noi parcheggia una Toyota ibrida con al volante una donna che non ho mai visto.
E` Cecilia, pronunciato Sesilia, chiamata Sesy.
Durante il viaggio verso casa tutti sono entusiasti e loquaci, si crea un’atmosfera piacevole e confortante che sento tutt’ora.
La casa e` come la ricordavo: fighissima. Personale, piena di carattere e dettagli. La cucina e` fatta su misura per Julia che ama cucinare, questo vuol dire che i fornelli mi arrivano al petto.
E` gia` tardi ma nessuno sembra farci caso, Dani mi versa un bicchiere di vino e ci sediamo nel giardino (con grosso albero, piscina e hottub) a fare quattro chiacchere.
Dopo aver fatto colazione a ora di pranzo decido di iniziare a levarmi uno per uno tutti quei pesi burocratici che mi mandano in crisi da prima che partissi.
“Mille Sbatti” come direbbe la Manzo; iscrizione, carta di credito…bla bla bla
Dopo un paio di telefonate all’universita` diventa chiaro che non si tratta di cose semplici e che, francamente, non capisco nulla di quello che mi stiano dicendo.
Sesy e` piu` vecchia di mia madre, non so specificamente di quanto, ed e` nata peruviana ma cresciuta americana. Mentre sono ancora in pigiama al telefono con qualche tizio in qualche ufficio dell’universita`, non so che qualche ora dopo, quando saro` sull’orlo della crisi isterica, Sesy mi dira`
“non e` una coincidenza questa cara mia, e` destino che io sia qui con te oggi”
Dopo la morte di sua madre circa un anno fa, per evitare la solitudine e la depressione si e` spesso rifugiata qui a Spankyville, la dimora di Julia e Dani. Si chiama cosi in onore di un vecchio gatto deceduto, Spanky.
La devozione per Spanky e tale che e` addirittura ritratto sulle piastrelle della cucina.
Sesy diventa immediatamente la mia guida spirituale, non smette di darmi consigli dal momento in cui usciamo di casa a quando ci rientriamo, 5 ore dopo.
Da come crearmi un conto in banca a quali locali frequentare, questa cica mi mette giu` le fondamenta per, bhe, vivere!
L’iscrizione si trasforma velocemente in un’Odissea e per il resto del giorno stiamo correndo come polli senza testa di edificio in edificio.
Voglio piangere, voglio nascondermi in un angolino, voglio tornare in Italia non so che cazzo voglio fare; so solo che non voglio avere piu` codici da ricordare o corsi a cui iscrivermi.
Decidiamo di terminare la corsa quando troviamo l’edificio dove insegnano Hindi/Urdu (ironicamente, al piano di sotto insegnano italiano!). Conosco il mio futuro prof indiano e pelato il quale cerco di impressionare con un ‘grazie’ in indiano buttato li casualmente.
La sera a Spankyville si stabilisce che vivro` qui per il primo semestre, cosa che mi toglie il peso di cercare casa per un po` di tempo.
In un giorno solo ho aperto un conto in banca, ho trovato casa e famiglia.
E non ho nemmeno iniziato l’universita`…